L’escalation di addii in Atac sotto la gestione 5 Stelle è inarrestabile, dopo Rota e Fantasia lascia anche il direttore operativo, di questo passo ci aspettiamo di vedere il plurinominato Simioni – sul quale Fdi ha presentato un esposto all’Anac – prendere qualche altra dirigenza ultrapagata. Nel frattempo ieri è stata depositata in Tribunale un’istanza di fallimento nei confronti della società e se altri fornitori decidessero di fare lo stesso lo spettro del fallimento sarebbe davvero concreto, anche per queste ragioni avevamo chiesto a gran voce un Consiglio straordinario prima delle ferie, seduta che invece la maggioranza ha deciso irresponsabilmente di posticipare per il 7 settembre. E a proposito del dibattito in Aula Giulio Cesare previsto per la prossima settimana non vorremmo che i grillini avessero già deciso a tavolino in qualche ufficio milanese, senza quindi consultare i romani, qualunque decisione da prendere sulla municipalizzata. Il sindaco e la Giunta, pertanto, non ci vengano a dire di aver già scelto l’opzione del concordato preventivo. Un atteggiamento di questo tipo sarebbe gravissimo e noi di Fratelli d’Italia non verremo certo in Campidoglio a fare i figuranti, diremo la nostra come siamo abituati a fare – in modo propositivo ma senza sconti a nessuno – e la maggioranza dovrà tener conto anche delle nostre proposte. L’Atac non è una società privata di Casaleggio ma un’azienda dei romani.
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