Piano rifiuti Lazio libro dei sogni. La montagna partorisce il topolino.

La deludente relazione dell’assessore Valeriani con cu si è aperta oggi in Consiglio Regionale la discussione sul Piano Rifiuti,conferma la pochezza di questo documento sul quale c’è ancora tanto da lavorare. Anche l‘odierno intervento dell’Assessore conferma l’incapacità della giunta Zingaretti  di assumersi la responsabilità politica dell’attuazione del Piano Rifiuti. Difatti il PPR proposto manca di uno strumento normativo che impegni gli Enti Locali ad attuare a livello territoriale le procedure stabilite per il ciclo dei rifiuti e stabilisca con chiarezza i compiti delle diverse istituzioni, senza il quale avrà difficoltà ad  essere applicato.
Ricordiamo inoltre che il testo in discussione  si basa su dati risalenti al 2017, ormai superati, anche per gli effetti del cambio di abitudini dei cittadini per effetto del coronavirus. Molti punti del PPR non rispettano completamente le normative UE, ed è concreto il rischio di procedura d’infrazione.
Un grande interrogativo, dopo il tragicomico balletto con il Comune di Roma  sul sito della nuova discarica, resta come risolvere  il problema del grande impatto di Roma sul quantitativo dei rifiuti del Lazio. 
Nel piano non c’è una parola sulla profonda crisi dell’Ama, né ci sono soluzioni  per l’incremento e la dislocazione degli impianti di tipo tradizionale, né per l’economia circolare, a parte il più volte citato Compound di Colleferro che graverà di altri rifiuti un territorio già fortemente inquinato.
Appare velleitaria l’idea di basare il nuovo Piano Rifiuti sui dati attuali della differenziata e sulle sue prospettive di crescita al momento molto basse, soprattutto nei capoluoghi di provincia e laddove la raccolta è più difficoltosa. Come Fdi riconosciamo l’urgenza di approvare un piano ma non questo, che è evidentemente solo una bandierina che la giunta vuole mettere ma che non risolve i veri problemi, per questo riteniamo necessaria una discussione più approfondita ed articolata  in cui avere la possibilità di contribuire con le nostre proposte alla revisione del PPR presentato.
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